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La Detrazione assistenza domiciliare: cos’è e come funziona

detrazione assistenza domiciliare

Con il passare degli anni può capitare di avere in famiglia una persona non autosufficiente che ha bisogno di cure ed attenzioni per poter trascorrere serenamente la propria esistenza nonostante le difficoltà della propria situazione di salute.

A livello fiscale, il contribuente può usufruire in questi casi della detrazione assistenza domiciliare che riguarda le spese sostenute in seguito all’assunzione di personale che aiuta il soggetto non autosufficiente a svolgere le pratiche della vita di tutti i giorni.

Le spese corrisposte per le prestazioni delle figure professionali dedite all’assistenza domiciliare delle persone non autosufficienti, comprese le badanti, sono detraibili nella dichiarazione dei redditi nella misura del 19% con il limite massimo di spesa fissato a 2.100 euro.

Vediamo insieme nel dettaglio come funziona la detrazione assistenza domiciliare e come scaricarla.

Contenuti

Quali sono spese della detrazione assistenza domiciliare

Prima di comprendere meglio cosa si può indicare nella dichiarazione dei redditi riguardo alle spese per l’assistenza domiciliare, serve indicare cosa si intende per persona non autosufficiente. Il soggetto versa in questa condizione se ha bisogno di un aiuto per svolgere almeno una di queste attività:

  • mangiare;
  • lavarsi e assolvere le sue funzioni fisiologiche;
  • muoversi;
  • vestirsi.

In almeno uno di questi casi, si possono detrarre le spese per l’assistenza domiciliare per le persone non autosufficienti sul personale assunto privatamente oppure anche per gli stessi servizi:

  • espletati da professionisti che lavorano in case riposo o di cura;
  • da addetti facenti parte di cooperative di servizi;
  • da figure professionali collegate alle agenzie interinali.

Ricordiamo che la non autosufficienza deve essere dimostrata tramite certificazione medica e per la detrazione assistenza domiciliare sussiste il limite di reddito complessivo pari a 40.000 euro.

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Le spese corrisposte per le prestazioni delle figure professionali dedite all’assistenza domiciliare delle persone non autosufficienti, comprese le badanti, sono detraibili nella dichiarazione dei redditi nella misura del 19% con il limite massimo di spesa fissato a 2.100 euro.

Come scaricare la detrazione assistenza domiciliare

Il contribuente ha la possibilità di scaricare le spese per l’assistenza domiciliare compilando il Modello 730 e inserendole nel Quadro E, Righi 8-10 con il codice 15.

Nella dichiarazione dei redditi, compreso il Modello Redditi Persone Fisiche, bisogna presentare:

  • la fattura o la ricevuta di pagamento delle prestazioni di assistenza domiciliare, al cui interno devono trovarsi i dati anagrafici ed il codice fiscale del soggetto che ha prestato il proprio lavoro, di chi ha corrisposto il pagamento e del familiare se il versamento è stato eseguito in suo favore (lo stesso vale per le fatture delle agenzie interinali e le cooperative di servizi);
  • la certificazione che attesta lo stato di non autosufficienza del soggetto o l’autocertificazione del medico di base;
  • l’autocertificazione che dimostra che il familiare per il quale si è pagata l’assistenza domiciliare è il coniuge, un figlio un discendente dei figli, un genitore o un ascendente più prossimi, un fratello o una sorella, un suocero, un genero o una nuora.

I pagamenti delle spese per l’assistenza domiciliare devono essere effettuati con metodi di pagamento tracciabili e può beneficiare della detrazione anche se il familiare che le ha sostenute non è il titolare del contratto di assunzione dell’addetto a questi servizi.

L’importo della detrazione assistenza domiciliare, che arriva al massimo a 399 euro, può essere suddiviso tra più familiari se la spesa è stata corrisposta da più soggetti ed è valida anche se il parente non è fiscalmente a carico.

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